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Channel: Recensioni – i grandi classici
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Un romanzo jazz dimenticato: Colpisci a morte il padre di John Wain

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Nel mondo del romanzo jazz novecentesco sono pochi i titoli e gli scrittori che entrano nella virtuale antologia del genere. Eppure lo spazio per qualche recupero eccellente esiste, in particolare quando il romanzo ha come protagonista principale un pianista jazz e questa musica domina le oltre 300 pagine del lavoro. Partiamo dall’autore che non è molto noto e merita una introduzione. Poeta, romanziere e critico inglese attivo dagli anni Cinquanta, John Wain (1925-1994) è stato ora associato ai “giovani arrabbiati” di John Osborne ora a The Movement i cui numi tutelari sono stati Philip Larkin e Kingsley Amis. I contorni di queste due affiliazioni sono sfumati, quel che è certo è che in entrambi i gruppi si trovano amanti del jazz (Osborne, Larkin).

Il romanzo Strike the father dead (1962), tradotto in italiano da Rizzoli come Colpisci a morte il padre nel 1965 e mai più ristampato è una delle poche opere di Wain che hanno circolato nel nostro paese. Il protagonista della vicenda è Jeremy Coleman che scopre il jazz da adolescente ribelle. Non può possedere un grammofono -il padre teme gli ascolti inadatti- e il ragazzo si ingegna a casa di un amico che ne ha uno, acquistando di nascosto i 78 giri di Hines, Sullivan, Waller che diventano i suoi numi tutelari. L’ingombrante padre, professore universitario di greco antico, lo disapprova in toto e Jeremy per realizzare i suoi sogni di libertà (artistica, sociale e sessuale) deve scappare di casa. Si rifugia nei bassifondi di Londra come pianista di night; nel frattempo il suo paese vive i momenti drammatici della Seconda Guerra mondiale con i bombardamenti tedeschi sulla capitale. Fedele al suo temperamento artistico Jeremy diserta l’esercito e continua imperterrito a inseguire la sua vocazione per il jazz, conducendo un’esistenza misera. Il libro mostra la storia da angolazioni diverse: Jeremy, il padre Alfredo, la zia Eleonora. Ovviamente l’autore parteggia per l’anticonformismo del protagonista, ma tramite gli sguardi degli altri personaggi ne mitiga il lato “superomistico”. Dopo la guerra la carriera di Jeremy decolla e lui diventa professionista, grazie anche all’esempio di un amico di colore, Percy, un soldato americano di stanza in Europa per la guerra che poi al termine del conflitto vive da espatriato come trombonista. Il romanziere conosce bene la storia del jazz e a Parigi immerge Jeremy nella bohème locale fatta dei primi echi del bebop e dei V discs portati e suonati dai soldati. Jeremy e Percy rifiutano “lo stile di Gillespie-Parker” e anche lo swing degli anni Trenta, trovano una terza via e la loro voce. La voce di una generazione che per il giovane inglese Jeremy significa ribellione verso la famiglia, la scuola, la società britannica, il mondo borghese. Ecco il momento di cui Jeremy capisce di aver trovato la propria voce:

Le mie mani picchiarono sulla tastiera come se davvero lo desiderassero, per la prima volta dopo dieci anni. All’improvviso vidi al di là di quanto avevo suonato: un nuovo paesaggio si apriva, pieno di terrore, di indignazione, di felicità. Questo è jazz, dissi a me stesso; e d’un tratto mi ritrovai seduto davanti al pianoforte, nella stanza della musica, a casa, mentre tentavo i primi accordi di jazz, ognuno dei quali era un assalto ai cancelli della prigione, attraverso i timpani del vecchio. In quei giorni la mia musica era stata un sollievo, come qualcosa che grattasse gli insopportabili pruriti dell’adolescenza e anche una sfida, un’affermazione persino: questo sono io! Eccomi qui, e farò ancora di più! (…) Dopo dieci anni (…) Continuavo ad accanirmi contro i cancelli della prigione, ma la prigione adesso era costituita dalla mia personalità stessa, con i suoi torpori e la sua indifferenza.

In questo passo leggiamo molto dell’approccio al jazz e alla vita di più di una generazione di giovani europei. Potremmo definirlo, in mancanza di una migliore definizione, il romanzo esistenziale jazz. Andrebbe ristampato, che ne dite?


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